Il commento della seconda carica dello Stato, Ignazio La Russa, a margine del raduno delle guide scout che festeggiano i Cinquant’anni dell’Agesci.
Interessante intervista a Ignazio La Russa a Libero in occasione del raduno delle guide scout che festeggiano i Cinquant’anni dell’Agesci, l’Associazione Guide e Scouts Cattolici Italiani. La seconda carica dello Stato, infatti, fino ai 13 anni è stata un “lupetto” e ha ricordato con piacere alcuni aneddoti di quel periodo con tanto di battuta a proposito di “ordini dati ai rossi”…
Ignazio La Russa, il racconto sul passato da scout
Nel corso dell’intervista a Libero, La Russa ha spiegato come sia stato il suo passato da ragazzino negli scout: “Sono entrato a sette anni e mezzo come lupetto, poi ho fatto lo scout fino a circa 13 anni, quando con la mia famiglia mi sono trasferito a Milano. A quei tempi l’organizzazione si chiamava Asci, Associazione scout cattolici italiani. Il mio “Baloo” (l’assistente ecclesiastico dei lupetti, ndr) era un domenicano”.
La Russa si è poi lasciato andare ad una curiosa battuta con chiaro riferimento politico: “Ho fatto anche due campi estivi e in uno di quelli sono stato capo sestiglia dei rossi… (ride ndr). Mi passi la battuta… è stata la prima e unica volta che ho comandato dei rossi…”, ha ironizzato il Presidente del Senato parlando a Libero.
I valori da scout
Il noto politico ha poi sottolineato come l’essere scout gli sia servito: “Era un’esperienza che ti insegnava ad affrontare e superare le prime difficoltà della vita. Ad esempio ti insegnavano a seguire le tracce, ad orientarti. Poi ti lasciavano da solo e tu dovevi ritrovare la strada per riunirti coi gli altri scout al cambo base. Era un modo per insegnarti a renderti indipendente”.
[…] Il mio scoutismo era permeato non solo dai valori della chiesa e del cattolicesimo, ma anche dall’orgoglio nazionale, dal concetto che tu eri lì ‘per servire la Patria’. Sinceramente non so se adesso quell’idea di nazionalismo è interpretata ancora in quel modo…”, ha concluso alla fine dell’intervista Ignazio La Russa.